Memoria

Il Comitato Ricerche Associazione Pionieri vi invita a partecipare all’iniziativa della Brigata Viganò. ( https://www.facebook.com/brigatavigano/ )

Primo appuntamento martedi 31 ottobre 2017 alle 17.00 in sala Farnese a Bologna, il gruppo di ragazze  'brigata Viganò' in occasione della'festa della storia' presentano il libro illustrato'la bambola brutta':Il racconto di Renata Viganò che fu pubblicato per la prima volta sul Pioniere n.9 pag, 7 del 1960 nella rubrica “I grandi racconti del Pioniere”. A seguire gli altri appuntamenti saranno a Febbraio, Marzo, Aprile e Giugno 2018 (l’elenco date nel depliant). Queste giovani studiose hanno deciso di raccontare la Resistenza nelle scuole partendo da quello che la Ginsburg definì il più bel racconto sulla resistenza.

 n 9 28 febbraio 1960 pag 7

I grandi racconti del Pioniere n. 9 pag. 7 /1960

 

La bambola brutta, storia di Eloisa partigiana è un libro illustrato che apre un ampio progetto “Dedicato a Renata Viganò”, con l’obiettivo di dare nuova luce alla figura e all’opera dell’autrice del noto romanzo L’Agnese va a morire e di parlare con i ragazzi della Re sistenza.

     Vigano La bambola brutta frontespizio 1  Vigano La bambola brutta copertina 2

E’ un’idea di Dafne Carletti, Sofia Fiore, Margherita Occhilupo, Marta Selleri, Elena Sofia Tarozzi, ventenni studentesse dell’Alma Mater, per l’occasione autodenominate “Brigata Viganò”, che lo hanno anche curato insieme a Tiziana Roversi, coordinatrice del gruppo di lavoro.

Con il consiglio scientifico di Antonio Faeti, il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e del comune di Bologna, il fondamentale contributo di ANPI, ARCI CGIL, UNIPOL e la collaborazione di tanti volontari.

Il racconto di Renata Viganò La bambola brutta è stato pubblicato la prima volta negli anni Cinquanta del Novecento; occupava una sola pagina, con un piccolo disegno ed una piccola foto di Renata, su un giornalino per ragazzi che si chiamava “Il Pioniere” ( n. 9 pag.7 del 1960), era di proprietà del PCI, Partito Comunista Italiano e lo dirigeva Gianni Rodari.

Ora quello stesso racconto torna nelle mani dei ragazzi in forma di libro illustrato, con le figure di Viola Niccolai e la grafica di Mauro Luccarini. Il dattiloscritto del racconto, che è depositato alla biblioteca storica dell'Archiginnasio tra i documenti del “fondo Meluschi-Viganò”, mostra che Renata Viganò lo pensò intitolato La bambola, e solo in un secondo tempo aggiunse l'aggettivo “brutta”, a mano. Noi ci prendiamo la libertà di aggiungere un sottotitolo eloquente, storia di Eloisa Partigiana, e di dargli l’aspetto di un albo illustrato, dove i 20 grandi disegni di Viola Niccolai accolgono integralmente quel testo pubblicato sul “Pioniere” (successivamente anche in un volume per i ragazzi del 1960 dal titolo Racconti nuovi, insieme a racconti di Calvino, Levi, Morante, Moravia, Pasolini).

L’albo illustrato è corredato da una copertina piuttosto originale: si apre e diventa una mappa di Bologna che aiuta i ragazzi a riconoscere alcuni luoghi simbolici della guerra partigiana a Bologna, come il Sacrario e il monumento di porta Lame, e ad orientarsi sulle tracce di Renata Viganò in città, la sua casa, il liceo, il giardino e l’asilo nido che portano il suo nome...

La bambola brutta, storia di Eloisa partigiana è, come dicevamo, il punto di partenza per un progetto più ampio “La bambola brutta. Dedicato a Renata Viganò”, che comprende il libro (offerto in regalo alle scuole coinvolte), due mostre, incontri con i ragazzi di scuola elementare e media, una giornata di studi alla Scuola di Lettere dell’Alma Mater, una lezione di Antonio Faeti al Centro di Ricerca di Scienze della Formazione, una tavola rotonda nell'ambito della Festa della Storia. A coronamento del percorso letterario e pedagogico, la posa di una targa in via Mascarella 63/2, nido e fucina operosissima per Renata Viganò e per il suo compagno Antonio Meluschi. Quella casa bolognese è stata un inconsueto “crocevia di paroleper più di una generazione di intellettuali, era un “porto di mare” dice Roberto Roversi, dove chi volesse parlare di arte, letteratura, cinema, storia, politica, veniva accolto generosamente, e sono stati in tanti: Marino Moretti, Roberto Roversi, Pasolini, Raimondi, il giovane Faeti…

La Bambola Brutta pieghevole 40x21 000     Vigano La bambola brutta  

Nelle scuole elementari si incontreranno le classi 5°: “La valigia di Renata”.

Nelle medie le classi 3°: “La bambola brutta”.

Alcuni insegnanti stanno aiutando le studentesse nel mettere a punto la didattica, in particolare Mirca Casella delle scuole Farini e Giovanni Cocchi delle Guercino. Indicazioni teoriche e di metodo sono arrivate da docenti di Scienze della formazione di Bologna e dobbiamo ringraziare Antonio Faeti che ci ha dedicato intere giornate, anche sotto il sole estivo di Pesaro, per una sorta di formazione personalizzata e specifica.

 

P.S.

Aggiornamento programma Biblioteca dell’Archiginnasio

24 marzo-maggio

La bambola di Viola

Mostra dei disegni originali di Viola Niccolai per l'albo illustrato "La bambola brutta. Storia di Eloisa partigiana". In occasione di Bologna Children's Bookfair 2018

A cura di Bonaventura Associazione Culturale e Brigata Viganò. In collaborazione con Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna - Biblioteca dell'Archiginnasio.

Inaugurazione della mostra 24 marzo ore 15:30 Biblioteca dell'Archiginnasio Piazza Galvani 1 Bologna.

 

Inoltre a Maggio (nuovo)

Come fossi una bambola brutta

giornata conclusiva di presentazione del lavoro intorno a La bambola brutta della Scuola secondaria di I° grado Farini

di Bologna

in via di definizione 

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2 marzo 2018 ore 13,00

"Perché se tutto questo poi fosse inutile" 

Note sull'insegnamento inattuale di Renata Viganò

Lezione del professore Antonio Faeti rivolta a studenti, insegnanti, operatori culturali.

A cura del CRLI, Centro di ricerca in letteratura per l'infanzia del Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna.

Con la partecipazione di Brigata Viganò e Tiziana Roversi.

Aula B, via Filippo Re 6, Bologna

 

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