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BIBLIOTECA STORICA dell’API, AFRI e del PIONIERE
Vogliamo mettere a disposizione in elettronico tutta la produzione libri pubblicata come API, AFRI o Il Pioniere nel periodo che va dal 1949 al 1970. Fu una produzione abbondante che rientrava nel progetto educativo verso i giovani che l’Associazione voleva sviluppare. Certamente molti scritti sono datati ma rapprentano una testimonianza dell’epoca e non sono facilmente reperibili. Oggi con l’aiuto di biblioteche o collezionisti privati questi documenti stanno ritrovando la luce e noi li vogliamo mettere a disposizione del pubblico. Chi dovesse avere dei documenti che non sono presenti in questo elenco può, se vuole, metterli a disposizione dell'archivio, inviandoli in formato PDF e noi li vogliamo mettere a disposizione pubblicandoli.
Per informazioni scrivere a:
Tel. 335 6449117
www.associazionepionieri.it – www.ilpioniere.org
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PROGETTO ARCHIVI CONNESSI
Progetto “Archivi Connessi” promosso dal C.R.A.P.
Nel 2021 nasce a Bologna per volontà e desiderio del CRAP, l'archivio Dina Rinaldi, per dare corpo cartaceo ai siti ilpioniere.org e associazionepionieri.it , che raccogliono l'intera collezione del giornalino, da cui il nome, e molto altro materiale ad esso connesso.
La realizzazione della raccolta cartacea di un giornalino uscito tra il 1950 e il 1967, ha visto l' impegno nella ricerca del materiale di tutti gli amici dell'associazione, che in misura diversa ma ugualmente appassionata hanno donato o procurato all'archivio tantissimo materiale utile e raro.
Abbiamo in scaffale tutte le annate complete, fatte salve quelle del 1954/55/56 che mancano ancora all’appello.
Tante sono inoltre le pubblicazioni attinenti, collaterali e/o coeve, tra almanacchi, fumetti, saggi pedagogici, giornalini illustrati dell'epoca ecc.
Ma come le ciliege che non si smetterebbe mai di cogliere o spiluccare, così la nostra brama di ricerca non solo non si esaurisce ma inopinatamente si allarga.
Le nuove acquisizioni, trasposte anche online, arricchiscono il nostro sito, oggi davvero straordinariamente imprescindibile per conoscere e studiare uno spicchio di storia della sinistra per lo più ignorata o sottovalutata.
Le relazioni che in questi anni abbiamo intrecciato con altre realtà di archivi o di ricerca, con singoli o associazioni che conservano documenti o materiali vari che arricchiscono il nostro ambito di interesse storico sono davvero molte. .
Come allora riuscire a di svelare questo patrimonio, portarlo alla luce, connettere e rendere fruibile queste miniere?
Sono almeno tre le ragioni che ci inducono a formulare una prima proposta per creare un 'archivio popolare diffuso da condividere con i nostri associati prima e con altre realtà piccole e grandi del territorio nazionale poi.
La prima riflessione che abbiamo fatto riguarda i luoghi
di raccolta che per quanto ampi non lo sono mai abbastanza.
In tanti, collezionisti appassionati, si trovano nella condizione o di cessare l’attività di ricerca o di uscire da casa propria per mancanza di spazio.
La seconda riflessione riguarda l'opportunità che potremo prenderci di valorizzare anche piccole collezioni personali ma di pregio che non hanno all'oggi, la possibilità di essere fruite. Tanti appassionati che posseggono importanti raccolte sarebbero ben felici di poterle mettere a disposizione del pubblico.
La terza ragione su cui ci siamo interrogati riguarda l'aspetto affettivo, quello cioè che non ci permette di rinunciare all’amata raccolta per trasferirla in un luogo che non sia il 'nostro', nel timore, giustificato, della dispersione.
Oggi con l’ “online” è possibile raccogliere in uno spazio unico materiale utilizzabile da ricercatori ed appassionati anche a distanza. Naturalmente le precondizioni di tale utilizzo sono due: la comune modalità d'archiviazione per rintracciare i singoli pezzi nel mare magnum delle raccolte (almeno per quelle fatte di diversi autori, personaggi, case editrici, ecc.); la disponibilità del proprietario all’accesso al proprio archivio.
Anche nella sfera delle nostre conoscenze possiamo risalire a collezioni intere ad esempio di Tex, Diabolik, Totem, Dylan Dog, ecc.
In questo circuito “interno ” l’'Archivio Storico Dina Rinaldi” avrebbe ruolo di cerniera e coordinamento della rete costituita.
Ma esiste anche la possibilità di allargare il campo operativo a circuiti “esterni”.
Per fare ciò riteniamo che sia utile un salto di qualità ovvero il riconoscimento ufficiale come “archivio storico”.
Per informazioni
Morena tel. 3497577484
Carlo tel. 3356449117
Memoria
Il Comitato Ricerche Associazione Pionieri vi invita a partecipare all’iniziativa della Brigata Viganò. ( https://www.facebook.com/brigatavigano/ )
Primo appuntamento martedi 31 ottobre 2017 alle 17.00 in sala Farnese a Bologna, il gruppo di ragazze 'brigata Viganò' in occasione della'festa della storia' presentano il libro illustrato'la bambola brutta':Il racconto di Renata Viganò che fu pubblicato per la prima volta sul Pioniere n.9 pag, 7 del 1960 nella rubrica “I grandi racconti del Pioniere”. A seguire gli altri appuntamenti saranno a Febbraio, Marzo, Aprile e Giugno 2018 (l’elenco date nel depliant). Queste giovani studiose hanno deciso di raccontare la Resistenza nelle scuole partendo da quello che la Ginsburg definì il più bel racconto sulla resistenza.
I grandi racconti del Pioniere n. 9 pag. 7 /1960
La bambola brutta, storia di Eloisa partigiana è un libro illustrato che apre un ampio progetto “Dedicato a Renata Viganò”, con l’obiettivo di dare nuova luce alla figura e all’opera dell’autrice del noto romanzo L’Agnese va a morire e di parlare con i ragazzi della Re sistenza.
E’ un’idea di Dafne Carletti, Sofia Fiore, Margherita Occhilupo, Marta Selleri, Elena Sofia Tarozzi, ventenni studentesse dell’Alma Mater, per l’occasione autodenominate “Brigata Viganò”, che lo hanno anche curato insieme a Tiziana Roversi, coordinatrice del gruppo di lavoro.
Con il consiglio scientifico di Antonio Faeti, il patrocinio dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna e del comune di Bologna, il fondamentale contributo di ANPI, ARCI CGIL, UNIPOL e la collaborazione di tanti volontari.
Il racconto di Renata Viganò La bambola brutta è stato pubblicato la prima volta negli anni Cinquanta del Novecento; occupava una sola pagina, con un piccolo disegno ed una piccola foto di Renata, su un giornalino per ragazzi che si chiamava “Il Pioniere” ( n. 9 pag.7 del 1960), era di proprietà del PCI, Partito Comunista Italiano e lo dirigeva Gianni Rodari.
Ora quello stesso racconto torna nelle mani dei ragazzi in forma di libro illustrato, con le figure di Viola Niccolai e la grafica di Mauro Luccarini. Il dattiloscritto del racconto, che è depositato alla biblioteca storica dell'Archiginnasio tra i documenti del “fondo Meluschi-Viganò”, mostra che Renata Viganò lo pensò intitolato La bambola, e solo in un secondo tempo aggiunse l'aggettivo “brutta”, a mano. Noi ci prendiamo la libertà di aggiungere un sottotitolo eloquente, storia di Eloisa Partigiana, e di dargli l’aspetto di un albo illustrato, dove i 20 grandi disegni di Viola Niccolai accolgono integralmente quel testo pubblicato sul “Pioniere” (successivamente anche in un volume per i ragazzi del 1960 dal titolo Racconti nuovi, insieme a racconti di Calvino, Levi, Morante, Moravia, Pasolini).
L’albo illustrato è corredato da una copertina piuttosto originale: si apre e diventa una mappa di Bologna che aiuta i ragazzi a riconoscere alcuni luoghi simbolici della guerra partigiana a Bologna, come il Sacrario e il monumento di porta Lame, e ad orientarsi sulle tracce di Renata Viganò in città, la sua casa, il liceo, il giardino e l’asilo nido che portano il suo nome...
La bambola brutta, storia di Eloisa partigiana è, come dicevamo, il punto di partenza per un progetto più ampio “La bambola brutta. Dedicato a Renata Viganò”, che comprende il libro (offerto in regalo alle scuole coinvolte), due mostre, incontri con i ragazzi di scuola elementare e media, una giornata di studi alla Scuola di Lettere dell’Alma Mater, una lezione di Antonio Faeti al Centro di Ricerca di Scienze della Formazione, una tavola rotonda nell'ambito della Festa della Storia. A coronamento del percorso letterario e pedagogico, la posa di una targa in via Mascarella 63/2, nido e fucina operosissima per Renata Viganò e per il suo compagno Antonio Meluschi. Quella casa bolognese è stata un inconsueto “crocevia di parole” per più di una generazione di intellettuali, era un “porto di mare” dice Roberto Roversi, dove chi volesse parlare di arte, letteratura, cinema, storia, politica, veniva accolto generosamente, e sono stati in tanti: Marino Moretti, Roberto Roversi, Pasolini, Raimondi, il giovane Faeti…
Nelle scuole elementari si incontreranno le classi 5°: “La valigia di Renata”.
Nelle medie le classi 3°: “La bambola brutta”.
Alcuni insegnanti stanno aiutando le studentesse nel mettere a punto la didattica, in particolare Mirca Casella delle scuole Farini e Giovanni Cocchi delle Guercino. Indicazioni teoriche e di metodo sono arrivate da docenti di Scienze della formazione di Bologna e dobbiamo ringraziare Antonio Faeti che ci ha dedicato intere giornate, anche sotto il sole estivo di Pesaro, per una sorta di formazione personalizzata e specifica.
P.S.
Aggiornamento programma Biblioteca dell’Archiginnasio
24 marzo-maggio
La bambola di Viola
Mostra dei disegni originali di Viola Niccolai per l'albo illustrato "La bambola brutta. Storia di Eloisa partigiana". In occasione di Bologna Children's Bookfair 2018.
A cura di Bonaventura Associazione Culturale e Brigata Viganò. In collaborazione con Istituzione Biblioteche del Comune di Bologna - Biblioteca dell'Archiginnasio.
Inaugurazione della mostra 24 marzo ore 15:30 Biblioteca dell'Archiginnasio Piazza Galvani 1 Bologna.
Inoltre a Maggio (nuovo)
Come fossi una bambola brutta
giornata conclusiva di presentazione del lavoro intorno a La bambola brutta della Scuola secondaria di I° grado Farini
di Bologna
in via di definizione
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2 marzo 2018 ore 13,00
"Perché se tutto questo poi fosse inutile"
Note sull'insegnamento inattuale di Renata Viganò
Lezione del professore Antonio Faeti rivolta a studenti, insegnanti, operatori culturali.
A cura del CRLI, Centro di ricerca in letteratura per l'infanzia del Dipartimento di Scienze dell'Educazione, Scuola di Psicologia e Scienze della Formazione dell'Università di Bologna.
Con la partecipazione di Brigata Viganò e Tiziana Roversi.
Aula B, via Filippo Re 6, Bologna